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TOSCANA WINE ARCHITECTURE, CANTINE A TUTTO DESIGN

TOSCANA WINE ARCHITECTURE, CANTINE A TUTTO DESIGN

Sostenibilità ed architettura verde per le cantine del futuro, non tanto in chiave decorativa quanto per funzionalità: la natura diviene infatti – che sia essa sotto forma di luce, pianta o roccia – materia vera e propria della costruzione, elemento sostanziale di ogni progetto. Lo abbiamo scoperto in prima persona partecipando qualche settimana fa, spinti dalla curiosità, ad Architetto in Cantina, evento collettivo diffuso sul territorio attraverso visite guidate in cantine di design, dove a raccontarci ogni percorso tra i luoghi di produzione sono stati proprio gli architetti, sottolineandone per una volta le scelte strutturali ed architettoniche.

Ad organizzarlo, è stata la rete di Toscana Wine Architecture, che riunisce 14 cantine di design (Cantina Antinori nel Chianti Classico, Caiarossa, Cantina di Montalcino, Castello di Fonterutoli, Colle Massari, Fattoria delle Ripalte, Il Borro, Le Mortelle, Petra, Podere di Pomaio, Rocca di Frassinello, Salcheto, Tenuta Ammiraglia – Frescobaldi, Tenuta Argentiera) che hanno fatto singolarmente investimenti significativi e hanno deciso di puntare su una strategia comune, per accogliere turisti e visitatori da tutto il mondo. Toscana Wine Architecture viene promosso da Regione Toscana in collaborazione con Vetrina Toscana, Federazione Strade del Vino, dell’Olio e dei sapori di Toscana in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana.

Ogni cantina facente parte della rete di Toscana Wine Architecture, esprime una scelta etica legata al rispetto dell’ambiente e dell’uomo che ci lavora e questo evento, realizzato con il supporto della Fondazione Architetti Firenze, ha avuto proprio la funzione di mostrare come in queste strutture la forma ed il contenuto si fondino in un legame profondo e le scelte siano dettate non solo dall’estetica e dal senso del bello.

Ciascuna cantina rappresenta una diversa lettura del territorio, poiché racconta zone e storie differenti, interpretati da architetti che si sono ispirati alla cultura e alla storia dei luoghi: la vinificazione “per gravità” che consente di rispettare il vino e ottenere una qualità superiore, ridurre il consumo di energia e al contempo di facilitare il lavoro in cantina; l’uso sapiente della luce, con affacci capaci di illuminarne gli spazi interni, grazie a fonti luminose naturali che coniugano il risparmio con l’arte visiva; l’utilizzo dello spazio che combina l’esigenza funzionale, per la produzione e la conservazione del vino, la capacità di creare scenari unici, dove la bellezza e l’emozione non vanno a scapito della sicurezza e del lavoro; il profondo rispetto per il territorio che vede l’utilizzo di materiali naturali, talvolta di recupero, basso impiego di energia, per produrre al meglio, salvaguardando l’ambiente.

Sia che esse dialoghino con la natura – integrandosi perfettamente nel territorio fino quasi a mimetizzarsi nel paesaggio – sia che si staglino nello skyline come punti di riferimento dell’orizzonte circostante, le cantine di Toscana Wine Architecture hanno la capacità di coniugare funzione e forma, saldando tra loro la dimensione etica e quella estetica, evidenziando l’eccezionale qualità sia del contenitore che del suo contenuto.

Guardiamo le caratteristiche di ognuna.

Cantina Antinori nel Chianti Classico

CANTINA ANTINORI NEL CHIANTI CLASSICO – La Famiglia Antinori si dedica alla produzione vinicola da oltre seicento anni, quando nel 1385 Giovanni di Piero Antinori entrò a far parte dell’Arte Fiorentina dei Vinattieri. La nuova cantina di Bargino si presenta come un’opera di architettura innovativa realizzata dallo studio Archea Associati, con l’ingegnerizzazione di Hydea, in sette anni di lavoro. La costruzione è incentrata sul legame profondo e radicato con la terra, con un basso impatto ambientale, e ad alto risparmio energetico. Arrivando appare una grande collina con due fenditure incise nel terreno coltivato a vigneto. La cantina dal colore marrone-rosso come le tonalità della terra, è costruita con materiali naturali quali cotto, legno, corten, vetro.

CAIAROSSA – Inserita nel contesto ambientale della Val di Cecina nel territorio di Riparbella, la tenuta si estende per circa 70 ettari di cui la metà decorata da vigneti ed è condotta secondo i principi dell’agricoltura biodinamica. In cantina l’ispirazione viene dall’architettura geo-biologica e dalla disciplina orientale del Feng Shui, elaborate a Caiarossa dall’architetto Michaël Bolle che con la sua progettazione sfrutta la pendenza naturale del suolo, rendendo il processo di vinificazione interamente soggetto alla forza di gravità e la luce naturale fino all’ultimo raggio: il sistema di illuminazione infatti, basato su uno studio sulla disposizione delle finestre, porta la luce del sole all’interno della cantina dall’alba fino agli ultimi raggi del tramonto.

Cantina di Montalcino

CANTINA DI MONTALCINO – Membro dalle cooperativa Cantine Leonardo da Vinci che ad oggi contano circa 750 ettari di estensione, la Cantina di Montalcino è riferimento per la produzione del Rosso e del Brunello di Montalcino ed è stata recentemente ristrutturata con un importante ed attuale progetto architettonico, in totale armonia con le colline ilcinesi. Situata lungo il percorso dell’Eroica, questa cantina ha una copertura che riprende il naturale movimento delle colline senesi: un ponte di legno attraversa per intero il piano di vinificazione, mentre al piano interrato il vino riposa e si affina lontano da rumori e luci in botti di rovere e barriques. Il riscaldamento dell’acqua di sorgente nonché buona parte dell’energia elettrica necessaria, vengono prodotti in autonomia con l’aiuto del sole.

CASTELLO DI FONTERUTOLI – Di proprietà della famiglia Mazzei dal 1435, il Castello di Fonterutoli a Castellina in Chianti è una icona di contemporaneità per lo stile, le funzioni e gli spazi: 10.000 mq di estensione, interrata per il 75%, con un percorso di caduta delle uve per gravità attraverso i tre piani. Essa è un punto di equilibrio armonico tra natura, territorio e antico borgo. La barricaia, a 15 metri di profondità, suscita l’emozione di uno spazio quasi inviolabile con la roccia a vista su cui scorre l’acqua creando un suggestivo effetto e garantendo al contempo la giusta umidità alla conservazione del vino, mentre le facciate articolate con più ordini di arcate sovrapposte e rivestite da semplici mattoni di argilla sagomate secondo il disegno dell’architetto Agnese Mazzei, offrono un effetto chiaroscuro inedito. E qui, tra le colline e le vigne senesi, nascono vini del Chianti Classico di alta qualità che trasmettono tutta la ricchezza di un territorio unico nel suo genere.

Colle Massari

 COLLE MASSARI – Ha origini recenti il Castello ColleMassari, la cui tenuta si estende all’interno del territorio della DOCG Montecucco in Alta Maremma con una coltivazione biologica garantita e certificata. Situata alle pendici del Monte Amiata, essa è orientata verso il litorale tirrenico a 320 m.s.l.m., e gode di un microclima favorito da forte ventilazione e importanti escursioni termiche. Progettata dall’architetto Edoardo Milesi, è un esempio eccellente di risparmio energetico, bioedilizia, qualità del posto di lavoro e ingegneria bioclimatica per regolare temperature e ventilazione nel modo più naturale possibile. In questa cantina di 3.648 mq nemmeno una goccia d’acqua viene sprecata durante le varie fasi della lavorazione: essa viene interamente recuperata e solo dopo aver completato il processo produttivo viene recapitata in un impianto di fitodepurazione dal quale esce depurata prima di entrare in un bacino esterno da cui viene pi attinta per irrigare le vigne.

FATTORIA DELLE RIPALTE – Situata sulla punta più a sud dell’Isola d’Elba, la Fattoria delle Ripalte nasce nel 1896 con il Conte Tobler il cui sono era quello di coltivare la vite e produrre grandi vini in questa parte dell’Arcipelago Toscano. Dopo lunghi decenni di abbandono della tenuta – che si estendeva su 420 ettari – nel 2002 l’attuale proprietà ha scelto di rivalorizzare la vocazione vitivinicola dei suoi terreni impiantando 15 ettari di nuove vigne, circondate dalla moderna costruzione firmata dall’architetto Tobia Scarpa. A forma di parallelepipedo, l’edificio si incastona nel Colle di Gianni come a formare un tutt’uno con il paesaggio circostante. Ispirato dalla filosofia dell’agricoltura sostenibile, il vigneto si estende su suoli difficili, sassosi e molto drenati e la scelta aziendale è quella di prediligere vitigni tipici del bacino del Mediterraneo che meglio riescono ad esaltare le caratteristiche del territorio elbano.

Il Borro

IL BORRO – Immersa nel cuore del Valdarno nei pressi dell’antica via dei Setteponti, zona ricca di arte e cultura a cavallo tra Firenze, Arezzo e Siena, la tenuta Il Borro ha origini che risalgono al medioevo toscano e nel corso dei secoli a salvaguardarne la preziosità sono state le famiglie dei Medici, dei Savoia ed oggi dei Ferragamo, attuali proprietari. Oltre 700 ettari di terreni incastonati tra vigne ed oliveti, boschi incontaminati, torrenti e colline, nell’area del Chianti DOCG. Progettata dall’architetto Elio Lazzerini, la cantina attuale si estende per circa 1.100 mq e si presenta esternamente come una struttura in mattoni di impostazione tradizionale, ben armonizzata con il borgo medievale circostante, le case coloniche, la villa padronale e l’antica cantina settecentesca. All’interno, gli ambienti si raccordano con la vecchia cantina attraverso un tunnel che scende fino a 8 metri sotto terra.

LE MORTELLE – Di proprietà della famiglia Antinori da oltre seicento anni, la Fattoria Le Mortelle si trova in Maremma, vicino a Castiglione della Pescaia in località Tirli. Collocata sulla sommità di una lieve collina che sovrasta la tenuta, l’impatto ambientale della cantina progettata dallo Studio Idea è minimo, essendo essa in gran parte interrata e per il resto costruita utilizzando materiali naturali e sfruttando la termoregolazione delle rocce. L’anidride carbonica prodotta in cantina viene convogliata sul vigneto e depurata dalla vigna stessa, mentre le acque residue vengono fitodepurate da pietra pomice e piante. La sua forma cilindrica a ipogeo su tre livelli, consente inoltre di sfruttare al meglio la tecnologia per la produzione del vino: tutto il ciclo avviene infatti per caduta, seguendo il percorso dall’alto verso il basso dall’arrivo delle uve nella parte sopraelevata, continuando poi con i processi di vinificazione nella parte intermedia, fino all’affinamento nella parte più interrata.

Cantina Petra

PETRA – Sorge tra le colline ferrose della Val di Cornia, immersa in un parco naturale di oltre 300 ettari ricamato da antichi olivi e macchia mediterranea, la Cantina Petra. Un vero e proprio tempio dedicato al vino quello voluto da Vittorio e Francesca Moretti, la quale – da abile enologa ed esperta del territorio – attraverso un metodo di coltivazione completamente naturale sta convertendo a biologico tutto il patrimonio vitato. Progettata dall’architetto Mario Botta, la cantina è scavata nel fronte della collina ed entra a farne parte come fosse un elemento del paesaggio; la luce naturale penetra in tutti gli ambienti e dalla sommità della scalinata frontale si scorgono il Mar Tirreno e le sue principali isole. Una moderna zona di pigiatura precede la sala acciai e due scenografiche barricaie e da qui ci si spinge nel cuore della collina fino a toccare con mano la parete di roccia che mantiene impresse le venature dei metalli di cui quest’area è ricca. Un innovativo impianto fotovoltaico che azzera l’impatto energetico dell’impianto completa il progetto architettonico, evidenziando al contempo la misura, la bellezza e la profondità di un paesaggio rurale antico e del mestiere di viticoltore che vuole proteggere ed esaltare la biodiversità della terra e la dignità di chi la abita.

PODERE DI POMAIO – Azienda vitivinicola Green e Bio, il Podere di Pomaio è una cantina giovane, con la prima vinificazione avvenuta nel 2009. Dinamica, propositiva con vini di alto contenuto qualitativo e al contempo di minimo impatto ambientale, si trova in prossimità della splendida città etrusca di Arezzo, con un’eccellente esposizione a sud e un contesto paesaggistico unico. A progettarla l’architetto Marisa LoCigno e il geometra PierFerruccio Rossi, secondo principi di efficienza e sostenibilità. Lo spazio produttivo, interrato su tre lati e costruito secondo il metodo etrusco delle mura ciclopiche, riutilizzando i massi riaffiorati dallo scavo, regala un’atmosfera contemplativa. Così come anche il piano superiore dedicato alla degustazione, dove ampie vetrate lasciano l’occhio libero di ammirare i vigneti ed il paesaggio circostante.

Rocca di Frassinello

ROCCA DI FRASSINELLO – Una cantina d’Archistar: la Rocca di Frassinello porta la firma di Renzo Piano, che l’ha concepita essenziale nelle forme ma funzionale nel processo di vinificazione, per il quale si ricorre all’utilizzo della forza di gravità per garantire la massima qualità dei vini. Se normalmente la progettazione delle cantine asseconda l’ordine produttivo, l’idea di Renzo Piano è stata quella di porre al centro di tutto la barricaia: un grande quadrato di 40 metri per 40 con un immenso solaio che si regge senza il sostegno di alcuna colonna. Intorno, tutte le altre funzioni del ciclo produttivo. Rocca di Frassinello comunque, ha molto da raccontare oltre che nella sua struttura anche nella sua storia: qui è possibile riscoprire la antiche tradizioni enologiche della Maremma con un percorso esperienziale dedicato agli Etruschi ed il vino a Rocca di Frassinello, progettato da un altro architetto di fama quale Italo Rota, in cui si ritrovano reperti archeologici appartenenti alla Necropoli Etrusca di San Germano. Infine, il Pavillon, elegante sala posta sulla terrazza, dove si viene proiettati invece nell’arte moderna: nel 2014 l’azienda ha infatti celebrato le prime dieci vendemmie con una collaborazione con l’artista e fotografo americano David LaChapelle che ha voluto raccontare con la sua opera “Rapture of the Grape” il rispetto per il vino e la sua storia, l’umiltà e la ricerca della perfezione che ha avvertito tra le persone al lavoro nella cantina.

SALCHETO – Immersa nel territorio di Montepulciano, Salcheto è un esempio di risparmio energetico, efficienza ambientale ed innovazione tecnologica. Tutti valori che l’hanno guidata nelle trasformazione da fattoria multicolturale a casa vinicola ad alto contenuto qualitativo ed innovativo. Estesa su un’area di 65 ettari di cui 50 vitati a conduzione biologica tra Montepulciano, Chiusi e Val d’Orcia, la produzione di questa cantina è di circa 230.000 bottiglie all’anno rigorosamente nella piena osservanza dei criteri di autonomia energetica e sostenibilità ambientale. Guidata da Michele Manelli, che oltre ad esserne presidente è anche l’architetto che ne ha curato la trasformazione, la cantina si distingue per vini di spiccata territorialità prodotti con sola uva e null’altro aggiunto, a tutela della biodiversità dell’ecosistema. Egli stesso ha creato il percorso enologico gravitazionale per il processo di vinificazione, invecchiamento ed affinamento, pensando al contempo anche come inserire gli elementi di razionalizzazione energetica, di sicurezza e comfort per quanti quotidianamente ci lavorano.

Tenuta dell’Ammiraglia Frescobaldi

TENUTA AMMIRAGLIA FRESCOBALDI – Di proprietà della famiglia Frescobaldi, che si dedica alla produzione vitivinicola in Toscana da oltre 700 anni, la Tenuta dell’Ammiraglia sorge a Magliano, nel cuore della Maremma Toscana. La Tenuta è circondata da vigneti che ricamano le colline circostanti e si trova in un territorio ideale per la produzione di vini: in estate ad esempio, l’elevata luminosità solare unita con le brezze marine crea condizioni particolarmente favorevoli per le qualità organolettiche dei vini. A progettarla è stato l’architetto Piero Sartogo, che l’ha resa un perfetto esempio di design al servizio della qualità produttiva e del rispetto per l’ambiente circostante, sfruttando la naturale gravità per i travasi del vino, utilizzando energia da fonti rinnovabili e ricoprendo il tetto di piante per favorire l’integrazione nel territorio e creare il microclima ideale nella sottostante barricaia.

Tenuta Argentiera

TENUTA ARGENTIERA – Tra sorgenti naturali e miniere d’argento da cui prende il nome, la Tenuta Argentiera oggi di proprietà dei fratelli Corrado e Marcello Fratini, si affaccia sulla Costa degli Etruschi e produce eccellenti vini della DOC Bolgheri. Un tempo parte della Tenuta di Donoratico appartenuta ai Serristori di Firenze, la cantina oggi si inserisce in un altopiano di epoca etrusca e si estende per circa 500 ettari. Per la struttura, lo Studio Bernardo Tori di Firenze che ha curato la trasformazione, si è ispirato alle torri di avvistamento volute dalla famiglia Medici per proteggere i territori dagli attacchi dal mare utilizzando principalmente materiali di recupero per non impattare troppo sull’ambiente ma anche per non creare eccessivi contrasti con gli edifici preesistenti. In questa cantina, che dispone di una barricaia interrata con soffitto a volte dove sono custodite oltre 1.200 barrique, bellezza e armonia si coniugano nelle forme più moderne di efficienza energetica: le mura spioventi e spesse garantiscono infatti una perfetta e naturale termoregolazione degli ambienti e l’intera lavorazione avviene per caduta sfruttando a pieno la forza di gravità.

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